Il Passo dei Pecorai
... fin dagli etruschi.
Le tracce che testimoniano l’esistenza del "Passo Dei Pecorai" risalgono all’epoca Etrusca. La vecchia strada che attraversando il fiume Greve univa gli antichi borghi di Luciana, Tolano e Ciciano con l’attuale fattoria di Nozzole, mostra ancora in alcuni punti, la tipica pavimentazione dell’epoca. Il "Passo" ha la sue ragioni d’esistere nella necessità che i pastori avevano di spostare le mandrie dai pascoli estivi a quelli invernali nella migrazione della transumanza. Nelle epoche antiche era questo l’unico sistema conosciuto per procurare agli animali pascoli freschi per tutto l’anno.
Il Passo dei Pecorai si trovava sulla via, era vicino ad un fiume pulito e con una discreta portata idrica in cui lavare le greggi, insomma era l’ideale. Nacque così la locanda dove era possibile un pasto ed un letto caldo dopo tante notti trascorse al freddo dei boschi.
Il pagamento ovviamente consisteva in forme di formaggio ed altri prodotti naturali. Il traffico delle greggi rimase intenso fino al periodo di poco antecedente la seconda guerra mondiale, quando il Podestà di Greve in Chianti, fu costretto ad emanare un editto inteso a regolamentarne il flusso, che ovviamente, in un ristretto periodo di tempo, era di dimensioni notevoli. L’importanza del luogo era amplificata dalla sua particolare ubicazione geografica. Trovandosi all’incrocio tra la strada per l’alto Chianti e poi per Siena, e quella che da Greve arriva nella valle dell’Arno, garantiva una sicura possibilità di vendere quelle merci che i pastori producevano.
Le origini del paese di Greve (dal latino, pesantezza, sofferenza) sono attribuite ad una peste che sconvolse il borgo originario, il Castello di Monteficalle (oggi Montefioralle) durante la quale gli abitanti che avevano avuto i sintomi della tremenda malattia, vennero scacciati dalle loro case e loro m algrado, si videro costretti ad attestarsi presso il fiume. Da questo momento il mercatale della val di Greve ebbe una sede fissa, quella in cui attualmente ha sede la piazza del paese. Un’altra relazione tra Greve ed il Passo è riscontrabile nell’attuale stemma comunale.
Il blasone rappresenta in uno scudo di variante "torneario", una pecora con aureola portante una bandiera crociata e rivolta ad essa. La sua conformazione araldica cipermette una datazione approssimativa del secolo XVI, ma la similitudine con lo stemma della "Corporazione della Lana" in Firenze è sorprendente. Le uniche differenti varianti tra i due stemmi sono la testa della pecora rivolta in avanti nei Lanaioli, il colore della bandiera azzurra crociata in giallo propri del paese Chiantigiano, e l’aureola sopra la pecora Grevigiana che vuole forse ricordare la salvezza che ricevette la popolazione insediatasi nei pressi del fiume. Non vi sono notizie sul paese di Greve antecedentemente al secolo dodicesimo, mentre era già ben nota l’esistenza e l’importanza del Passo dei Pecorai. A poca distanza, sulla collina prospiciente l’attuale albergo, sorge la chiesa di S. Angiolo la cui prima costruzione (il campanile), risale al XII sec.
Quest’ultima venne costruita dopo l’abbattimento di un monastero risalente al VI sec. d.c.; con le sue stesse pietre e sulle cui rovine, venne innalzato il castello di "Vicchiaccio". Nelle stanze più vecchie dell’albergo furono ritrovati affreschi raffiguranti il castello e scene di campagna, ma durante l’ultima guerra le cannonate che colpirono la costruzione distrussero in larga parte queste antiche fotografie di una campagna e di una storia antica. Nel restauro dei locali, quando tutti gli intonaci in pessimo stato sono stati demoliti e rifatti, è rimasto visibile lo scheletro della casa e ci ha permesso di datare la costruzione in tre epoche diverse: il XVII, il XVIII ed il XIX sec
Tra il 1870 ed il 1920 incrociando la strada etrusca, venne costruita una ferrovia che univa Firenze a Greve in Chianti. Quando fu dismessa, rimase la strada e dal numero si capisce quando è stata fatta (SP3), che è la più veloce, la più dritta e la più semplce da fare per venire qua. |